È sulla bocca di tutti. Tutti, nel campo degli investimenti e non, affrontano
il triste argomento della “truffa” messa in atto da diversi gruppi bancari recentemente. Analizziamo nel dettaglio cosa è realmente accaduto con il fine di metterci una pietra sopra.

Sia che siate appassionati di pietre preziose, sia che abbiate visto una sola volta un bel gioiello, sia che abbiate semplicemente letto la storia di un diamante, penso sia doveroso dire che l’articolo più bello, interessante, pieno di energia e perfetto, sia proprio il diamante. Una creazione, a dir poco perfetta, di madre natura in grado di sopportare le alte temperature dell’ entro terra per tempi lunghissimi, successivamente portata in superficie attraverso processi difficili e costosi.
I diamanti vengono datati, indicativamente, dai 90 milioni ai 3.6 miliardi di anni, fornendoci, in questo modo, preziose informazioni sull’evoluzione geodinamica del nostro pianeta. Insomma, l’oggetto perfetto non potrebbe essere differente, basti pensare al fatto che il diamante sia l’unica
cosa materiale che si classifica in base ai suoi difetti; in caso contrario, infatti, si parlerebbe di sola luce.
Mi imbatto oramai spesso in differenti blogger che fondano, generalmente, i loro discorsi sull’infrequenza dei diamanti; specificano che essi non sono rari ma che, al contrario, ne esistono magazzini sotterranei con quantità indescrivibili in grado di poter saziare la richiesta di diamanti da
qui a per sempre. Sfortunatamente, l’ignoranza e la mancanza di informazione di questo settore è all’ordine del giorno; ciò accresce talvolta nervosismo. Mi preme sottolineare che di diamanti ce ne sono in quantità; come ben sappiamo essi vengono classificati secondo i loro difetti, e quindi,
quando si parla di diamanti da investimento o di diamanti per l’alta gioielleria, mi riferisco a diamanti di cui non ne è pieno il mondo. Basti pensare che solo l’ 8% dei diamanti trovati in miniera è indirizzato al settore della gioielleria mentre, il rimanente ad impieghi industriali. Dunque sì, i diamanti, quelli belli, sono RARI.

La sua perfezione nasce da queste sue molteplici capacità, il diamante dura nel tempo senza mai usurarsi, è l’oggetto più duro al ed allo stesso tempo la materia con più brillantezza al mondo; al suo interno la luce si muove come fosse nel giardino dell’Eden. Sono queste, dunque, le qualità magnifiche del diamante, che lo accreditano a pieni voti per essere l’investimento per eccezione, il perfetto bene rifugio.
Ora torniamo a noi. Il sogno di molte persone è quello di arrivare ad avere risparmi da poter reinvestire in qualche nuova attività, in qualche sogno da realizzare o più semplicemente affidarsi ad un qualche broker che gestirà i nostri risparmi nella compravendita azionaria, qualche titolo di
qualche multinazionale o come il nostro caso, in beni rifugio.
Capita però, che quando si dà troppa fiducia a qualcuno si finisce per essere fregati, ed è proprio questo ciò che ho letto pochi giorni fa al mio risveglio:
“DIAMANTI DA INVESTIMENTO: CONSUMATORI INGANNATI, MULTATE IMPRESE VENDITRICI IDB E DPI E BANCHE UNICREDIT, INTESA, MPS, BBPM PER OLTRE 15 MLN”
L’Autorità ha ritenuto gravemente ingannevoli e omissive le modalità di offerta dei diamanti da investimento da parte di Intermarket Diamond Business – IDB S.p.A. (IDB) e Diamond Private Investment – DPI S.p.A. (DPI), anche attraverso gli istituti di credito con i quali rispettivamente
operavano: Unicredit e Banco BPM (per IDB); Intesa Sanpaolo e Banca Monte dei Paschi di Siena (per DPI).
Perché non prendiamo in considerazione la piccola filiale dalla quale avete comprato il vostro diamante, (non ne erano probabilmente neanche
consci), ma bensì gli istituti IDB e DPI che operano a livello internazionale.
In realtà, è emerso che le quotazioni di mercato erano i prezzi di vendita liberamente determinati dai professionisti in misura ampiamente superiore
al costo di acquisto della pietra e ai benchmark internazionali di riferimento (Rapaport per i prezzi all’ ingrosso e IDEX per il dettaglio).
Stiamo parlando di un prezzo a volte anche triplicato secondo i listini Rapaport, dunque non è sola mancata di informazione, ma bensì vero inganno.
Di fatti per entrambe le società i profili di scorrettezza sono stati riscontrati nelle informazioni fornite attraverso il sito e il materiale promozionale in merito al prezzo di vendita, all’andamento del mercato indicato in costante e stabile crescita, all’agevole liquidabilità e rivendibilità, alla qualifica dei professionisti come leader di mercato.
L’Autorità ha inoltre ritenuto che il fatto che l’investimento fosse proposto dal personale bancario e che questo fosse presente agli incontri fra tali professionisti e i clienti, abbia “determinato molti
consumatori all’acquisto senza effettuare ulteriori accertamenti”.
Stiamo parlando di circa 120 mila risparmiatori che su suolo italiano sono caduti in questo inganno. Per chiarirci, le piccole filiali di paese, operano secondo criteri posti da enti più grandi ed importanti, e di conseguenza quelli che la banca presenta come esperti del settore, la maggior
parte delle volte non è neanche lontanamente classificabile come tale.
La maggior parte degli operatori non era consapevole del problema che è poi emerso, e probabilmente non immaginavano di rischiare la loro figura professionale proponendo questo tipo di investimento ai suoi clienti.
Ma di nuovo, non penso siano da giudicare le piccole filiali, in quanto vittime del sistema quanto noi. D’ altronde stiamo considerando un mondo, quello delle pietre preziose, di nicchia, dove c’ è poca informazione, e molto spesso ci si affida ciecamente a quello che un ente importante come
un grande gruppo bancario ci dice.
Fortunatamente è intervenuta l’ Antitrust, multando imprese e banche colpevoli di questa messa in scena che ha sicuramente danneggiato il mercato del diamante in Italia. Per essere sicuro nell’ investire in diamanti e pietre preziose, basta rivolgersi ad una persona di fiducia nel settore. Il vostro Gioielliere di fiducia, il vostro amico con una qualche attività di preziosi, l’importante è che sia del settore e che operi da qualche anno. Lì, e solo lì, farete il giusto investimento in diamanti, e lo stesso discorso vale per pietre colorate come zaffiri, rubini e smeraldi.
Il miglior modo per investire denaro. Per di più, investendo in diamanti da investimento in banca, quando si esce dalla filiale si possiede
un foglio di carta che certifica che si è proprietario di un determinato diamante, ma concretamente non si ha l’ oggetto in mano. L’ aspetto affascinante dell’ investire in pietre preziose è che nel tempo che intercorre da quando si ha voluto investire a quando ce ne si vuole liberare, si ha la
possibilità di utilizzarlo, di montarlo in un bell’ anello e darlo alla moglie, piuttosto che alla figlia, o semplicemente tenerlo per sè. Questo penso sia un valore aggiunto all’ investimento, introvabile da altre parti.
Cosa fare dunque per chi oramai ha acquistato?
Se si provano a vendere, ci si ritrova con perdite fino ed oltre il 50%. Oltre all’Iva, si paga anche un’ ulteriore commissione alla banca (fino al 16%) per la vendita o meglio la smobilitazione dell’investimento.
La prima cosa da fare dunque è provare a trattare con la banca chiedendo il riacquisto dei diamanti al prezzo di vendita (in parole povere l’annullamento della transazione), qui però la forza
di trattativa dipende molto dalla documentazione a supporto che provi il comportamento ingannevole o comunque non idoneo della banca o dell’operatore che ha venduto i diamanti allo sportello. Le banche rifiutano il riacquisto sulla base del fatto che i diamanti non sono prodotti
finanziari e non sono quindi soggetti alle norme del Testo Unico della Finanza. Nei fatti però spesso si sono comportati come se lo fossero. Per smontare le loro argomentazioni occorre quindi
provare in qualche modo che sia stato proposto l’acquisto di diamanti in ottica di investimento.
Se avete già giocato queste carte, semplicemente aspettiamo di vedere quali saranno le reali sanzioni e probabili risarcimenti a parti lese, per poi decidere come meglio operare.
Sicuramente, chiunque abbia investito dovrebbe avere i diamanti custoditi in casa o presso cassette di custodia in banca. Qualora si sia lasciata la custodia alle società venditrici (Idb, Dpi, Dlb) è opportuno attivarsi per ritirare le pietre. E’ infatti probabile che qualora tali società non
riprendano la vendita di diamanti, finiranno in liquidazione e così anche il vostro investimento si trasformerebbe in un fallimento.
INVESTIRE O NON INVESTIRE MAI PIÙ?
La risposta è: investire. Il diamante è il bene rifugio per eccellenza; migliore di qualsiasi altro investimento in borsa, in titoli azionari, in obbligazioni o addirittura nell’ immobiliare. Non si usura, ha piccola dimensioni ne è dunque facile il trasporto; inoltre, ce ne si può liberare in maniera semplice e veloce, è indipendente da vicende politiche, riconosciuto e vendibile in tutto il mondo e consente di mantenere l’anonimato. Ci tengo a sottolineare che, prima di effettuare un tale
investimento, è necessario essere informati e consci di ciò che si sta acquistando. Se si decide di investire in diamanti, semplicemente analizzate bene a chi affidare questo vostro collocamento ed
informatevi al meglio. È un investimento eccellente; uno dei migliori che possiate fare. Ricordatevi di farlo in maniera consapevole e sicura.