L’industria del diamante ha davvero una strana relazione con la fluorescenza.

Storicamente, sia commercianti che privati vedevano valore e fascino in diamanti con fluorescenza. La percezione era quella di un valore aggiunto al diamante stesso, che oltre ad avere una dispersione altissima che lo fa brillare come nient’altro al mondo, aveva questa aspetto che lo faceva diventare di un blu acceso sotto la luce ultravioletta. Immaginate a come poteva essere negli anni ’80, l’era della discoteca, con un diamante che alla luce degli UV si accendeva di un blu sgargiante. Quindi vi era grande interesse da parte del consumatore finale, e di conseguenza vi era grande interessa da parte di dealer che vedevano in esso anche un ottima soluzione di marketing ulteriore.

Ma questo aspetto positivo della fluorescenza è cambiato nel corso del tempo, almeno dal punto di vista del commercio. Diversi periodi di eccesso di offerta, ed un paio di scandali collegati all’ argomento, hanno portato il mercato a meno interesse per pietre con queste caratteristiche. Rapaport ha investigato sulla questione in una pubblicazione di Novembre e ha presentato aggiornamenti circa le grandi scontistiche riguardanti questi diamanti. In sintesi, Più il colore è alto e più la fluorescenza influisce negativamente sul prezzo.

Gli sconti sono sconcertanti. Il Gemological Institute of America (GIA) ha pubblicato un bellissimo articolo sulla fluorescenza risalente al 1997, dove sfidava l’idea che questo aspetto avesse un impatto negativo sui diamanti di colore più alto. La conclusione dell’articolo fu che la fluorescenza migliora pietre di basso colore, e non influenza in nessun modo la trasparenza della pietra.

Ancor più importante, è il fatto che realisticamente parlando la presenza o meno della fluorescenza non porta differenze per il cliente finale. Non era un problema nel passato e non lo è oggi.

Se ciò è vero, il mercato sta perdendo un’occasione.
La più grande sfida per l’industria è capire come ampliare la domanda, la quale è diminuita negli ultimi dieci anni, poiché i compratori sono diventati più specifici nelle loro esigenze. Come risultato, abbiamo un eccesso di offerta di diamanti con caratteristiche difficili da vendere, e nella maggior parte dei casi è perchè hanno fluorescenza.

Il punto dunque è che stiamo osservando un’incremento nella domanda di pietre con leggera o assente fluorescenza, e sempre meno per pietre con fluorescenza media, e molto forte ( Medium and Very Strong). Ed è effettivamente difficile da capire se appunto, il cliente finale non è disturbato da questo fatto.

E qui sta l’opportunità: dealer di diamanti e gioiellieri esperti stanno acquistando oggi prodotti fluorescenti e li commercializzano come un prodotto specializzato. Alcuni grandi venditori (in particolare Alrosa) presentano molti prodotti con fluorescenza nella loro produzione e stanno cercando di creare una categoria per queste pietre.
Considerando che l’industria ha bisogno di una strada per scaricare i suoi diamanti fluorescenti, dovrebbe essere incoraggiante osservare, analizzare e prendere esempio da iniziative come queste.

Ci risentiamo a breve con nuovi aggiornamenti!

CG